domenica 30 novembre 2008

Il cambiare il nome... non cambia la sostanza...

Nome roboante, aspetto esclusivo, ma non è altro quella che un tempo si chiamava “tessera di povertà”oggi gli esperti di marketing del governo Berlusconi l'hanno chiamata Social Card
Avranno diritto alla social card i più bisognosi tra i poveri e cioè anziani oltra i 65 anni con un reddito annuo pari a 6 mila euro o famiglie con figli fino a 3 anni...avranno a disposizione udite,udite: 40 euro al mese! Da domani,1° dicembre potranno farne richiesta.
Non mi meraviglierei se accadesse che i poveri veri non avranno neppure questi pochi euro,mentre avranno diritto e faranno richiesta i tanti evasori fiscali.......

venerdì 28 novembre 2008

Assetati di liquidità

"Raramente si è visto un cambio di rotta tanto brusco nelle strategie aziendali", scrive l'Economist. "Fino a poco tempo fa avere denaro liquido era considerato pericoloso. Le imprese che accumulavano contanti erano guardate con sospetto. Dall'inizio della crisi, invece, c'è un disperato bisogno di liquidità".
La stretta creditizia ha modificato gli orizzonti della gestione finanziaria: "Il principio guida di tutti i manager è diventato all'improvviso quello di racimolare denaro a ogni costo e fare di tutto per conservarlo". I dirigenti, inoltre, si trovano intrappolati in una sorta di paradosso: "Fare il bene dell'impresa, e cioè ridurre le spese, non corrisponde sempre al bene degli azionisti, perché rallenta ulteriormente l'economia".
Come spiega il settimanale, "la crisi finirà e le aziende farebbero bene a prepararsi all'evento senza cedere alla frenesia dei tagli né alla tentazione di abbandonare in fretta le previsioni di crescita. Ma gli attuali manager, che sono cresciuti con il mito della produttività, non si fidano abbastanza del mercato da scommettere che il denaro tornerà a circolare". Questo cambio di prospettiva, conclude l'Economist, "sarà l'eredità lasciata dalla crisi al mondo aziendale".(da The Economist fonte Internazionale)

lunedì 24 novembre 2008

25 novembre "Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne






Per troppe donne la violenza è pane quotidiano



"La violenza maschile sulle donne è la prima causa di morte e di invalidità permanente, in Italia come nel resto del mondo. La violenza fa parte delle nostre vite quotidiane e si esprime attraverso la negazione dei nostri diritti, la violazione dei nostri corpi, il silenzio.
La VIOLENZA MASCHILE non ha classe nè confini, NASCE IN FAMIGLIA, si manifesta nei luoghi di lavoro, nelle strade, nelle guerre, NON E' UN PROBLEMA DI ORDINE PUBBLICO, MA E' UN PROBLEMA CULTURALE E POLITICO!
Ancora una volta vogliamo ritrovarci insieme e AFFERMARE che al disegno di legge Carfagna, che criminalizza le prostitute e impone regole di condotta per tutte, che ci vuole dividere in buone e cattive, in sante e puttane, in vittime e colpevoli, noi rispondiamo che SIAMO TUTTE INDECOROSAMENTE LIBERE! al decreto Gelmini che ci confeziona una scuola autoritaria e razzista, noi rispondiamo che VOGLIAMO TUTTE 5 IN CONDOTTA! Ai pacchetti sicurezza e alle norme xenofobe che ci vogliono distinguere in cittadine/i con e senza diritti, rispondiamo che SIAMO TUTTE CITTADINE DEL MONDO E ANDIAMO DOVE CI PARE!”(Rete di donne per la 194 di Lecce)




sabato 22 novembre 2008

Tra il dire e il fare...

In un modo o nell'altro, il crac finanziario che sta facendo tremare le principali economie mondiali colpirà duramente anche l'Africa. Il settimanale satirico del Burkina Faso Journal du Jeudi non ha dubbi: "Non ci saranno persone che finiranno per strada a causa dei mutui subprime né impiegati di borsa che perderanno il lavoro. Ma le nostre economie non resteranno certo immuni di fronte alla tempesta che è partita dagli Stati Uniti e che si sta propagando in tutto il mondo. Il motivo è semplice e si riassume in una sola parola: globalizzazione. L'economia africana è molto dipendente dall'andamento dell'euro. Se la moneta unica europea dovesse crollare, le difficoltà dell'Africa aumenterebbero, andandosi a sommare a quelle già esistenti, che negli ultimi mesi hanno causato rivolte e sommosse".
Il settimanale conclude puntando il dito contro l'ipocrisia dei governi dei paesi sviluppati e delle organizzazioni economiche internazionali: "Per anni ci hanno imposto il loro modello, dicendoci che la strada del libero mercato era l'unica possibile per migliorare le nostre condizioni di vita. Adesso che la loro dottrina è fallita, non si fanno scrupoli a nazionalizzare l'economia, facendo ricadere le perdite sui cittadini innocenti".(da Jurnal du Jeudi-fonteInternazionale)

giovedì 20 novembre 2008

COMBOMASTAS "'U TAGGHIAMU 'STU PALLUNI...?!"


Il videoclip del rap siciliano 'U tagghiamu stu palluni' ('Lo tagliamo 'sto pallone?') vince il 'Premio speciale per l'impegno civile'. Alla sua 10/ma edizione, il 'Premio videoclip italiano' ha scelto il video dei palermitani 'Combostamastas' perche' messaggio di lotta della sub-cultura mafiosa. Il titolo riprende la minaccia degli abitanti dei quartieri ai ragazzi che giocano a calcio, disturbati dai loro schiamazzi. Esempio di repressione della liberta' giovanile.(ansa)


lunedì 17 novembre 2008

INPS: definizioni operative di handicap e disabilità

Il 30 ottobre scorso l’INPS ha espresso, con il messaggio n. 23991 indicazioni interpretative su due definizioni: quello di handicap e quello di disabilità. Si tratta di interpretazioni che hanno ricadute importanti su due aspetti.
Il primo: la revisione dei certificati di handicap rilasciati ai sensi della Legge 104/1992.
Il secondo: l’applicazione delle agevolazioni alle assunzioni – ai sensi della Legge 68/1999 – di lavoratori con handicap intellettivo e psichico.
Handicap e rivedibilità
Per la prima volta l’INPS fornisce alle proprie Commissioni di verifica alcune indicazioni metodologiche e interpretative legate al concetto di handicap. Le Commissioni di verifica, lo ricordiamo, sono deputate a controllare nella forma e nel merito tutti i verbali di invalidità, handicap (Legge 104/1992) e disabilità, rilasciati dalle Commissioni di accertamento delle Aziende Usl. Inoltre sono incaricate di effettuare i controlli a campione e quelli straordinari (esempio i 200mila controlli sui “falsi invalidi” previsti dalla recente Legge 133/2008).
L’INPS ricorda che l’handicap “pur fondando la sua sussistenza sulla presenza di una minorazione, lega le prestazioni/agevolazioni alla sussistenza di un addendo socio-relazionale e di contesto che non può essere ignorato e sul permanere del quale può significatamente fondarsi l’esigenza di revisione da parte di una Commissione che non è solo medica, ma che equigerarchicamente prevede l'operatore sociale nella costruzione del giudizio.”
L’INPS non cita l’esatta definizione di handicap grave previsto dall’articolo 3, comma 3 della Legge 104/1992: “Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l'autonomia personale, correlata all'età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità.”.
Per l’estensore del messaggio, che si rifà meramente al contesto e all’aspetto socio-relazionale, non è rilevante l’aspetto del carico assistenziale e dell’autonomia personale che divengono particolarmente severi in correlazione con minorazioni di particolare gravità.
L’INPS sostiene, quindi, che la certificazione di handicap non possa essere “congelata” non prevedendo revisione alcuna. È preferibile che i verbali di handicap prevedano una rivedibilità nel tempo.
L’affermazione appare in palese contrasto con quanto previsto dall’articolo 6 della Legge 9 marzo 2006, n. 80 che prevede che “i soggetti portatori di menomazioni o patologie stabilizzate o ingravescenti, inclusi i soggetti affetti da sindrome da talidomide, che abbiano dato luogo al riconoscimento dell'indennità di accompagnamento o di comunicazione, sono esonerati da ogni visita medica finalizzata all'accertamento della permanenza della minorazione civile o dell’handicap”.
Di fronte a questa evidenza, l’INPS sostiene che il Decreto applicativo dell’articolo 6 della Legge 80/2006, e cioè il Decreto ministeriale 2 agosto 2007, non avrebbe introdotto novità rispetto all’accertamento dell’handicap. Quindi l’esonero dalla ripetizione delle visite di accertamento sarebbe – secondo l’INPS – relativa solo alle invalidità civili. Leggi tutto

domenica 16 novembre 2008

«Comunisti!» e giù botte Aggressione naziskin agli studenti

Aggrediti, insultati e picchiati da un gruppo di attivisti di estrema destra solo perché si portavano dietro un bongo. È successo nella notte a Bologna a un gruppo di ragazzi, per lo più studenti fuorisede, che passeggiavano proprio sotto le due torri. Venivano da una festa di laurea, erano stati in piazza Santo Stefano e all'altezza di piazza della Mercanzia hanno incrociato, verso le 3.15, un gruppo di una decina di «Skin» e «Nazi». Prima sono partiti gli insulti.
«Partigiani di m..., comunisti di m...». Poi, quando uno dei ragazzi ha risposto («sono comunista e ne vado fiero, i partigiani hanno liberato l’Italia») si è scatenata la furia degli skin. Pugni e calci ma anche bottigliate e colpi di sedie e sgabelli presi «a prestito» da un locale. Due i ragazzi feriti (entrambi di Catanzaro, un 34enne a cui sono stati rotti il naso e la mascella e un 21enne in modo lieve) e quattro i «nazi» finiti in manette nel giro di mezz'ora. Sono tutti attivisti delle frange estreme ben noti alla Digos, alcuni hanno precedenti e uno è a processo per episodi analoghi. Tra gli arrestati c'è il bolognese Luigi Guerzoni, responsabile provinciale dei giovani di Forza Nuova di Bologna: il gruppo di «nazi», era fuori proprio per festeggiare il suo 33° compleanno.
Oltre a Guerzoni (che ha una lunga lista di precedenti e nel 2002 era finito in carcere per un'aggressione analoga), gli arrestati sono Vincenzo Gerardi, Alessandro Malaguti e Xavier Gunther Latiano. Per loro si apriranno le porte del carcere con le accuse di lesioni gravi, minacce aggravate e porto abusivo di armi in concorso. Di sicuro verrà contestata l'aggravante del numero di persone e anche i futili motivi.
Il gruppo di ragazzi aggrediti era formato da sei o sette persone: un gruppo eterogeneo ma quasi tutti studenti fuorisede, tra cui ragazzi pugliesi, calabresi (come le due vittime di Catanzaro) e anche un bolognese. Tra loro non ci sono attivisti di sinistra: a fare irritare i nazi è stato il loro look, le code di cavallo, i capelli lunghi e soprattutto il bongo che avevano con loro, che durante l'aggressione è stato rotto.
Il ferito più grave, che ha riportato la rottura di naso e mascella, ha 34 anni ed è stato colpito dai nazi anche quando era già a terra: ricoverato all’Ospedale Maggiore, è poi stato trasferito al Bellaria. Oltre alla rottura di naso e mascella, ha riportato un trauma facciale con contusione a un occhio, l'estrazione di un molare e un trauma cranico non commotivo. L’altro ragazzo ferito ha 21 anni e ha avuto soltanto tre giorni di prognosi.
A dare l'allarme è stato il gruppo dei ragazzi aggrediti: subito dopo le botte, hanno fermato una volante della polizia che passava in zona. Immediate le ricerche: Latiano è stato fermato subito mentre era ancora vicino alle due torri, gli altri tre «nazi» sono stati fermati poco dopo in via Ugo Bassi. Gli arrestati (che sono stati riconosciuti dai ragazzi aggrediti nell'immediatezza) sono tutti noti alla Digos per il loro attivismo nelle frange di estrema destra. Malaguti (20 anni) e Latiano (25 anni), però, fino ad oggi erano incensurati. da unita.it

giovedì 13 novembre 2008

Che furbetto quel Brunetta.... di Emiliano Fittipaldi e Marco Lillo

La trasferta a Teramo per diventare professore. La casa con sconto dall'ente. Il rudere che si muta in villa. Le assenze in Europa e al Comune. Ecco la vera storia del ministro anti-fannulloni
La prima immagine di Renato Brunetta impressa nella memoria di un suo collega è quella di un giovane docente inginocchiato tra i cespugli del giardino dell'università a fare razzia di lumache. Lì per lì i professori non ci fecero caso, ma quella sera, invitati a cena a casa sua, quando Brunetta servì la zuppa, saltarono sulla sedia riconoscendo i molluschi a bagnomaria. Che serata. La vera sorpresa doveva ancora arrivare. Sul più bello lo chef si alzò in piedi e, senza un minimo di ironia, annunciò solennemente: "Entro dieci anni vinco il Nobel. Male che vada, sarò ministro". Eravamo a metà dei ruggenti anni '80, Brunetta era solo un professore associato e un consulente del ministro Gianni De Michelis. Ci ha messo 13 anni in più, ma alla fine l'ex venditore ambulante di gondolette di plastica è stato di parola. In soli sette mesi di governo è diventato la star più splendente dell'esecutivo Berlusconi. La guerra ai fannulloni conquista da mesi i titoli dei telegiornali. I sondaggi lo incoronano - parole sue - 'Lorella Cuccarini' del governo, il più amato dagli italiani. Brunetta nella caccia alle streghe contro i dipendenti pubblici non conosce pietà. Ha ristretto il regime dei permessi per i parenti dei disabili, sogna i tornelli per controllare i magistrati nullafacenti e ha falciato i contratti a termine. Dagli altri pretende rigore, meritocrazia e stakanovismo, odia i furbi e gli sprechi di denaro pubblico, ma il suo curriculum non sempre brilla per coerenza. A 'L'espresso' risulta che i dati sulle presenze e le sue attività al Parlamento europeo non ne fanno un deputato modello. Anche la carriera accademica non è certo all'altezza di un Nobel. Ma c'è un settore nel quale l'ex consigliere di Bettino Craxi e Giuliano Amato ha dimostrato di essere davvero un guru dell'economia: la ricerca di immobili a basso costo, dove ha messo a segno affari impossibili per i comuni mortali.(da espresso.repubblica.it)Leggi Tutto

lunedì 10 novembre 2008

Omaggio a Miram Makeba...



È morta Miriam Makeba.
Miriam Makeba, la più famosa e amata cantante africana, è morta questa notte a Castel Volturno, vicino a Napoli, dopo aver cantato a un concerto di solidarietà per lo scrittore Roberto Saviano. Makeba, che aveva 76 anni, è stata colpita da un attacco cardiaco e si è spenta in ospedale poco tempo dopo. Conosciuta in tutto il mondo come "Mama Africa", la cantante è stata il simbolo della lotta contro l'apartheid in Sudafrica, paese in cui era nata nel 1932. Perseguitata nel suo paese, ha vissuto negli Stati Uniti e in Guinea, e ha fatto ritorno in Sudafrica solo nel 1990, dopo trent'anni di esilio. È stata la prima donna africana a ricevere il Grammy award nel 1965.

domenica 9 novembre 2008

Carla Bruni: «Gaffe di Berlusconi? Felice di essere francese»

«Meno male che sono diventata francese». Carla Bruni, moglie del presidente Nicolas Sarkozy, commenta con questa battuta la gaffe del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che nei giorni scorsi aveva definito Barack Obama «giovane, bello e abbronzato». «Veder vincere Obama è ovviamente una gioia immensa - dice in un'intervista al "Journal du Dimanche" l'ex top model italiana, dal febbraio scorso 'premiere damè di Francia - Per me e per tutti quelli che amano l'America».«Di contro - sostiene Carla Bruni, quanto sento Silvio Berlusconi prendere alla leggera l'avvenimento e scherzare sul fatto che Obama è "sempre abbronzato", questo mi stranisce. Si farà pure dell'umorismo....Ma spesso sono molto contenta di essere diventata francese!».La Carla-Sarkozy, che ha ricordato il suo impegno passato con Sos-Racisme. «Allo stesso tempo», ha proseguito:«Mi sono spesso chiesta da dove veniva il blocco delle nostre società che fa in modo che siamo così bianchi, nelle élite, in Parlamento, nei circoli dirigenti (la musica, la moda sono una cosa diversa) mentre la società è un incrocio», ha proseguito, «Siamo paralizzati dalle abitudini. Il potere ha spesso avuto la stessa testa, uomini bianchi e piuttosto vecchi. Le abitudini, alla fine, diventano una sclerosi».(da unita.it)
Se qulcuno ha voglia di mandare una cartolina al premier Silvio Berlusconi(ed è "imbecille" come me) può farlo da QUI

Pinocchio uccide il crì-crì-crì!… di Alfio Tarullo

Nel capo 4 de “Le avventure di Pinocchio" Carlo Collodi ci narra come Pinocchio, sia pure involontariamente, uccide la propria coscienza per non riceverne i suggerimenti.
I nostri genitori, prodighi di consigli, negli anni in cui erano accetti e ben assimilati –l'educazione!- ci ripetevano, rimproverandoci bambinesche malefatte “Non ti rimorde la coscienza per aver fatto una sì cattiva azione?".Si trattava di “cattive" azioni infantili e innocue (tra queste: immergere le dita nel barattolone della profumata marmellata casalinga, desiderosi, come eravamo, di essenze dolci, necessarie al nostro sviluppo) La reprimenda era severa.Nei rebus sulla Settimana Enigmistica, per definire la risolutiva trascrizione “mente" (dal verbo mentire) viene disegnato il bimbo che ruba la fetta di torta e alla mamma dice NO", nascondendo la fetta dietro la schiena:Orribili mentitori eravamo, ma felici di non avere la salvifica possibilità dei poverissimi bambini che nulla potevano rubare dalla dispensa e quindi rimanevano moralmente integerrimi.
C'è sempre qualcuno che tende a dar consigli per immetterci e farci rimanere sulla “retta via" della morale consolidata, queste lodevoli indicazioni ai bambini sono divenute sempre più rarefatte, molti genitori temono di essere autoritari e quindi inaccetti.Per quanto riguarda la “politica" c'è sempre qualcuno o qualche movimento che ispira la sua essenza al rispetto della moralità collettiva, ormai in via di estinzione. Ma mentre i bambini accettavano (e forse continuano ad accettare) la sequela di consigli moralistici e di solidarietà verso gli altri che di questo han bisogno (ah, le vecchiette, aiutate ad attraversare la strada dai boy-scout!) sono proprio gli adulti, incalliti in grandiose e invisibili (talvolta, invero, evidenti) malefatte d'ogni genere a rifiutare perfidamente i sottili richiami che vengono dalla propria coscienza.Leggi tutto


venerdì 7 novembre 2008

L'importanza della geografia...

Il termine geografia dal greco antico, γῆ/γέα (Terra) e γράφειν (scrivere) letteralmente significa scrittura della terra, è la scienza che studia, interpreta, descrive e rappresenta la Terra nei suoi aspetti fisici e antropici, cioè negli organismi spaziali della sua superficie. La geografia è molto più che la cartografia, cioè lo studio delle mappe, e non è nemmeno lo studio di promontori e baie, non investiga solo su cosa e dove è sulla Terra, ma anche perché è lì e non da qualche altra parte...
Vi propongo a tal proposito un articolo scritto da
Pino De Luca:
Circa un mese e mezzo fa, Angelo, persona della quale ho sempre avuto grande stima, mi pose un quesito che riporto depurandolo dei riferimenti: “ ... in passato a xxx ... il figlio di un cittadino di Serie A, professionista con la "passione" della politica, amico degli amici, è stato trovato in possesso di sostanze stupefacenti e in quantità notevole, è stato segnalato all'amico genitore con buona pace di tutti; ... sempre a xxx il figlio di un cittadino di serie B, contadino, ... è stato trovato in possesso di sostanze stupefacenti, in quantità minore rispetto al più fortunato concittadino, ha passato guai seri dal punto di vista giudiziario con anche serie limitazioni della propria libertà,... Io amo pensare che la notizia del figlio di papà sia solo una leggenda metropolitana. Ma se così non fosse, perché un ragazzo deve vedere segnato il proprio destino fin dalla nascita?Leggi tutto

giovedì 6 novembre 2008

Berlusconi, prima gaffe su Obama


Le reazioni. L'opposizione attacca il premier, ed è il Pd il primo a chiedere che "il capo del governo chieda subito scusa". "La migliore delle ipotesi - dice Franceschini - è che Berlusconi non riesca più a controllarsi. Dimentica che le sue parole coinvolgono l'immagine del nostro Paese nel mondo. Dire che il presidente degli Stati Uniti è 'giovane, bello e anche abbronzato' suonerà alle orecchie di tutto il mondo come una offesa carica di pericolose ambiguità". Parla anche il leader del partito, Veltroni, secondo il quale le si tratta di parole "che colpiscono e feriscono la dignità dell'Italia". E che la danneggiano, perché un uomo di Stato non può permettersi continuamente battute da cabaret".
A seguire, l'Italia dei Valori, che con Donadi sostiene che Berlusconi, con le sue parole, scredita l'Italia sul piano internazionale".
Dall'altra parte si avverte a caldo un certo sconcerto. Basti pensare alla reazione del ministro Ronchi (An), che informato dai giornalisti a margine del Consiglio dei ministri appare prima incredulo, poi si dilegua alla svelta senza commentare: "Arrivederci...".
Poi scatta la chiamata a raccolta e arriva puntuale la nota di Capezzone, portavoce di Forza Italia, che parla di "sinistra desolante, che non sa più a cosa attaccarsi per colpire Berlusconi. A seguire, la minimizzaone del leghista Calderoli: "Solo una battuta". E poi, ancora, la originale spiegazione del ministro Rotondi, secondo il quale le parole del Cavaliere "si spiegano con una teoria psicologica per cui fondamento del razzismo è l'invidia dei bianchi per un colore più gradevole".
Da questo momento in poi, mentre la frase di Berlusconi fa il giro del mondo - dall' inglese Herald Tribune all'americano Drudgereport, dal turco Daily allo spagnolo Heraldo - da destra è tutto un fiorire di sorrisi e spallucce e attacchi alla "sinistra tetra". Quella sinistra che, come dice Gasparri, "non sa capire che Berlusconi ha lanciato una operazione simpatia". Forse la medesima "operazione simpatia" che proprio Gasparri aveva lanciato ieri commentando l'elezione di Barack: "Al Qaeda sarà contenta".(da repubblica.it)

martedì 4 novembre 2008

BLITZ IN RAI E MINACCE A CRONISTI DI 'CHI L'HA VISTO'

ROMA - Un blitz in Rai da parte di una trentina di giovani dell'estrema destra romana, alcuni con il viso coperto da passamontagna, e minacce ai cronisti di Chi l'ha visto. E' quanto accaduto a Roma, dopo la puntata di ieri sera della trasmissione di Rai tre, che ha mostrato un video degli scontri in occasione delle manifestazioni contro il decreto Gelmini.
ha scavalcato la scorsa notte i cancelli della sede Rai di via Teulada tentando un'irruzione per protestare contro la trasmissione televisiva 'Chi l'ha vistò e la sua conduttrice Federica Sciarelli.
Informati dalla guardia giurata che a quell'ora non c'era più nessuno, avrebbero desistito. Nella puntata di ieri sera erano andati in onda dei filmati che ricostruivano le fasi immediatamente precedenti l'aggressione di un gruppo di studenti dell'estrema destra ai danni di altri che manifestavano davanti al Senato contro il decreto Gelmini.
Attorno all'una e trenta della scorsa notte, secondo quanto si è appreso il gruppo, è riuscito ad entrare nel cortile della sede Rai non lontana dalla palazzina dove è in realtà la redazione di 'Chi l'ha visto'. Alcuni di loro avevano anche il volto coperto da passamontagna. Due dei giovani erano muniti di telecamere. Ad accorgersi dell'intrusione è stata una guardia giurata che ha avvicinato alcuni di loro ma è stato allontanato al grido di "lasciaci in pace dobbiamo protestare".
Nelle telefonate giunte in mattinata alla redazione di 'Chi l'ha vistò si minacciano gli autori del servizio. Fatte a nome di 'Forza Nuova', le telefonate, le cui registrazioni sono in mano alla digos di Roma, affermano "vi abbiamo identificato a voi ed ai vostri familiari". Gli inquirenti hanno anche acquisito le immagini riprese la scorsa notte dalle telecamere fisse della sede Rai di via Teulada che mostrano l'irruzione del gruppo.
CASA POUND: USO CRIMINALE SERVIZIO PUBBLICO - "E' stata effettuata una pacifica passeggiata negli studi Rai di via Teulada a Roma. Abbiamo voluto denunciare un uso strumentale e criminale del servizio pubblico: infatti nella puntata del 3 novembre della trasmissione "Chi l'ha visto?" sono state mostrate immagini di militanti del Blocco Studentesco, invitando i telespettatori a fornire informazioni e generalità di ragazzi che non sono né scomparsi né tanto meno sconosciuti". Lo afferma, in una nota, Casa Pound Italia.
"Infatti i ragazzi mostrati in trasmissione - si legge nella nota - sono già stati fermati ed identificati dalle forze dell'ordine in merito agli scontri seguiti all'aggressione subita dal Blocco Studentesco da parte dei Centri Sociali in piazza Navona il 29 ottobre scorso". "Nei fatti tramite una trasmissione del servizio pubblico - ha concluso Casa Pound Italia - si è voluto fornire a livello nazionale una vera e propria lista di proscrizione per invitare gli antifascisti più violenti a mettere in pratica la loro aspirazione più nota: 'uccidere un fascista non e' reatò".
SCIARELLI, MAI COINVOLTO IL PUBBLICO
La conduttrice di Chi l'ha visto Federica Sciarelli rivendica di "non aver mai coinvolto il pubblico. Non ho sollecitato i telespettatori a fornire alcuna indicazione. Mi sono solo limitata a dire 'guardate queste immagini', come del resto è documentato dalla registrazione della trasmissione". Come si può sentire anche riascoltando la registrazione del programma, la conduttrice ha spiegato che: della manifestazione a piazza Navona "ci sono altre immagini che sono state fatte vedere pochissimo, ci hanno chiesto di mandarle in onda e noi ve le facciano vedere. Sono immagini, devo dire, brutte, vediamole insieme al ralenti. Allora - ha aggiunto commentando il filmato - ci sono dei giovani, giovanissimi tra l'altro, li vedete in basso, proprio giovani, sicuramente non degli universitari, forse dei liceali e poi ci sono delle persone, li vedete, che stanno, proprio a calci, pugni, scudisciate che si fanno largo, sono ben visibili queste persone, questo è accaduto prima di quello che avete visto voi nei giornali e nelle televisioni, durante i telegiornali, degli scontri di piazza Navona. Guardate tra l'altro la faccia sgomenta e preoccupata dei ragazzi, sono dei ragazzini, sono veramente dei ragazzini che scappano, questi qui in basso, spaventatissimi da quello che sta succedendo".
In chiusura, la Sciarelli ha riportato la considerazione di Enzo Letizia, del sindacato della polizia, che "ha detto 'ma come mai gli ultra' di estrema destra non sono stati, insomma, attenzionati, come quelli di sinistra'. Vi abbiamo fatto vedere queste immagini - ha concluso - che sono non belle per una manifestazione che doveva essere pacifica, appunto".
PETRUCCIOLI A MARONI, FATTI GRAVI - Il presidente della Rai Claudio Petruccioli ha avuto un colloquio telefonico con il Ministro dell'Interno Roberto Maroni nel corso del quale ha sottolineato la gravità dell'accaduto e le preoccupazioni che l'episodio suscita. Le strutture dell'azienda - spiega ancora Viale Mazzini - sono inoltre in costante contatto con le autorità di Pubblica sicurezza a tutela dei lavoratori e degli impianti Rai.
RUFFINI, DA RAI NESSUNA LISTA PROSCRIZIONE - "Non ci sono parole per commentare quanto accaduto: chi parla di 'passeggiata' non ha il senso della misura e non conosce la differenza tra violenza e non-violenza". Lo afferma il direttore di Raitre, Paolo Ruffini, in merito a quanto avvenuto ieri notte nel Centro di produzione Rai di Via Teulada. In riferimento a quanto mandato in onda ieri da 'Chi l'ha visto?' sui fatti di Piazza Navona, Ruffini chiarisce che "la trasmissione ha fatto un lavoro di ricostruzione giornalistica e non ha chiesto liste di proscrizione. 'Chi l'ha visto?' ha documentato con immagini quanto avvenuto". Il direttore di rete ribadisce che "Raitre crede nel dialogo e nella forza del lavoro giornalistico e non si riconosce in chi ci accusa di incitare la violenza: noi la violenza ieri notte l'abbiamo subita".
ORDINE LAZIO, EPISODIO INTOLLERANZA - "Un ennesimo episodio di intolleranza e di pura violenza ha investito la trasmissione 'Chi l'ha vistò condotta dalla collega Federica Sciarelli. Il comando, dopo aver fatto l'altra notte irruzione nei locali della trasmissione superando la vigilanza, ha continuato stamane minacciando telefonicamente i redattori i quali avevano la sola 'colpa' di aver fatto il loro lavoro con serietà e professionalità ". Lo dice il presidente dell'Ordine dei giornalisti del Lazio Bruno Tucci, che esprime "ai colleghi la sua piena solidarietà e si augura che l'autorità giudiziaria, in collaborazione con le forze dell'ordine, possano fare piena luce sull'accaduto, identificando i teppisti inchiodandoli alle loro precise responsabilità"(fonte Ansa)

L'irruzione nella sede Rai di via Teulada ha mobilitato i vertici della Rai: il presidente Claudio Petruccioli ha telefonato preoccupato al ministro dell'Interno mentre Sandro Curzi, ex direttore TG3, oggi consigliere d'amministrazione della Rai, è convinto che il "blitz in via Teulada di fatto rivendica la legittimità dell'azione squadristica di piazza Navona contro la pacifica manifestazione di protesta degli studenti".(da repubblica.it)

domenica 2 novembre 2008

Licio Gelli arriva in tv con "Veneranda Italia"

FIRENZE (Reuters) - L'ex "venerabile maestro" della P2 Licio Gelli sta per sbarcare in tv, con un programma sulla storia del Novecento raccontata attraverso la sua vicenda personale, legata a doppio filo con alcuni dei più gravi scandali del Dopoguerra italiano.
E alla presentazione spazia da Berlusconi - l'unico, dice, "che può andare avanti" - alla legge Gelmini che riporta l'ordine nelle scuole, da Marcello Dell'Utri - "bravissima persona" - alla maggioranza che dovrebbe avere il coraggio di "affondare il bisturi".
Gelli - condannato nel 1994 a 12 anni per frode nell'ambito del processo per la bancarotta del Banco Ambrosiano - oggi è intervenuto a Firenze alla presentazione di un programma in nove puntate che andrà in onda da lunedì prossimo su Oden: una ricostruzione della storia del Novecento, dal fascismo agli anni Ottanta.
In "Venerabile Italia" alle testimonianze di Gelli - al cui passato di piduista si ispira il titolo del programma - si alterneranno commenti di personaggi come l'ex presidente del Consiglio Giulio Andreotti e il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri. Nell'ultima puntata, in onda il 29 dicembre, per la prima volta sarà in studio lo stesso Gelli.
Oltre alle condanne per la vicenda P2 e per lo scandalo del Banco Ambrosiano, nel processo per la strage alla stazione di Bologna avvenuta il 2 agosto 1980 Gelli, 89 anni, fu condannato per depistaggio, e venne accusato di avere avuto un ruolo di primo piano nell'Operazione Gladio, cioè la costruzione di una rete clandestina anticomunista.
Il suo nome fu fatto anche in seguito alla morte di Roberto Calvi, coinvolto nel crack dell'Ambrosiano e trovato impiccato sotto il ponte dei Frati Neri a Londra nel 1982. Secondo i magistrati, il "banchiere di Dio" sarebbe stato ucciso da Cosa Nostra perché si era impossessato dei soldi di Gelli e dell''ex cassiere della mafia Pippo Calò
"SOLO BERLUSCONI PUO' ANDARE AVANTI"
Nel corso della conferenza stampa Gelli ha espresso grande apprezzamento per il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il cui nome compariva nella lista degli iscritti alla loggia massonica segreta P2 (Propaganda Due) - politici, funzionari, imprenditori, militari, giornalisti - rinvenuta nella villa sello stesso Gelli durante una perquisizione nel 1981.
"L'unico che può andare avanti è Berlusconi, non perché era iscritto alla P2 ma perché ha la tempra del grande uomo che ha saputo fare", ha risposto Gelli ai giornalisti che gli chiedevano chi, secondo lui, oggi sia in grado di attuare il piano di Rinascita Democratica, parte essenziale del programma piduista che mirava alla creazione di un autoritarismo legale fondato sull'informazione.
"Tutti si sono abbeverati [al piano di Rinascita Democratica], tutti ne hanno preso spunto. Mi dovrebbero pagare i diritti - ha ironizzato - ma non fu possibile depositarli alla Siae".
Al premier non ha comunque lesinato una stoccata: oggi dimostrerebbe infatti "un po' di debolezza perché non si avvale della maggioranza parlamentare". Chi ha la maggioranza, dice Gelli, deve usarla "senza interessarsi della minoranza... Ci sono provvedimenti che non vengono presi perché sono impopolari e invece ... bisogna affondare il bisturi o non si può guarire il malato".
E se apprezza la riforma della scuola firmata dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e approvata in via definitiva due giorni fa "perché ripristina un po' di ordine", critica invece il "lodo Alfano" che conferisce l'immunità alle tre più alte cariche dello Stato: "L'immunità ai grandi dovrebbe essere esclusa, perché al governo dovrebbero andare persone senza macchia e che non si macchiano mai".
MAGISTRATURA SOLO POTERE FORTE, "TUTTO GUIDATO"
Gelli non ha dubbi, poi, su quale sia attualmente l'unico potere forte in Italia: la magistratura, "perché quando sbaglia non è previsto il risarcimento del danno".
Una magistratura, dice, che "prende decisioni su teoremi e non su prove". Come nel caso di Marcello Dell'Utri, condannato nel 2004 a Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa.
"Marcello Dell'Utri è una bravissima persona, onesta e di profonda cultura", dice Gelli. "Non credo che sia mafioso. C'è una sentenza che si trascina dietro e sarà tirata fuori al momento opportuno perché tutto è guidato... Su Dell'Utri il processo non ha fatto chiarezza".
"DA LATITANTE INCONTRAI LA ANSELMI"
Gelli non ha resistito alla tentazione di raccontare un aneddoto della sua latitanza.
"Quando mi cercavano in tutto il mondo mi trovavo in Italia. Una volta a Firenze, quando alloggiavo all'Hotel Baglioni, ho incontrato in ascensore Tina Anselmi, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta che aveva dato l'ordine di ricercarmi spendendo un sacco di soldi dei contribuenti".
Anselmi, racconta Gelli, non lo riconobbe, e lui decise di divertirsi: "Avvisai un fotografo.. quando arrivò la Anselmi le andai incontro, presentandomi come un industriale che intendeva aprire un calzaturificio Italia. Lei, entusiasta della proposta, mi invitò ad andarla a trovare in Parlamento... La foto di quell'incontro è conservata nell'archivio di Stato, coperta da segreto".
E a proposito di archivi, con chi gli chiede se davvero esista un suo archivio segreto e se quello donato allo Stato un anno e mezzo fa sia completo, taglia corto: "Archivi completi non ne ho mai conosciuti: alcune cose vengono sepolte nell'oblio e poi possono riemergere"